Rasputin:.
.i misteri della corte dello zar

 

Il monaco Rasputin alla corte dello zar

La corte di Nicola II fu un ambiente pieno di contraddizioni. Alla pacatezza dell'imperatore si affiancava l'instabilità emotiva della zarina. Alla ripetitività di gesti antichi e datati, in un contesto annoiato e quasi presago della rivoluzione comunista, la voglia di novità eccitanti entrava nei pensieri di dame e nobildonne.
Nelle tristezze e nelle speranze del Palazzo d'inverno, dove l'Ottocento resisteva al secolo nuovo, pieno di sorprese e grandi scoperte, si inserì con fortuna e successo Grigorij Efimevic Rasputin, un contadino siberiano che si era fatto mistico, dopo l'adesione ad una setta di eccentrica religiosità.
Rasputin aveva ricavato da quell'esperienza una teologia che esaltava il vizio fino ai massimi livelli, in funzione del pentimento successivo.
Era una giustificazione delle tendenze all'alcool e della voglia di sesso sfrenato che Rasputin aveva.
Nonostante la scarsa cultura, elaborava profezie convincenti, praticava con successo l'ipnosi, mostrava virtù di guaritore ed aveva uno sguardo tenebroso e magnetico che piaceva alle donne e che tanto ammaliò le principesse di stirpe reale ...

 

 

 

 

Nicola II, ultimo zar di Russia
dinastie reali
la zarina Alessandra
Rasputin
san Pietroburgo - chiesa del Salvatore
stemma dei Romanoff

 

 

 

 

 

 

 

Rasputin, il monaco visionario alla corte russa

Grigorij Rasputin

ipnotizzatore e mago alla corte di Nicola II

 

 

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© testi e grafica di: leonardo d'erasmo