riassunti
i misteri di Londra
storie in giallo

 

Jack lo Squartatore (1^ parte)

Firmava i suoi crimini in anticipo, con biglietti e cartoline indirizzate alla polizia di Londra. I messaggi del più celebre e sconosciuto 'mostro' della storia avevano un tono tra il giocoso e il macabro, con frasi del tipo: "avrete ancora mie notizie e vedrete i miei giochetti". La firma era quella del serial killer per eccellenza, il quasi leggendario Jack lo Squartatore.

La sequenza dei delitti, che per la prima volta in Europa intrecciarono sesso e sangue, cominciò a settembre del 1888 a Londra. All'alba, un cocchiere vide una donna a terra. Pensò che si trattasse di una delle tante prostitute che popolavano gli squallidi sobborghi della capitale inglese e che quella stesse dormendo ubriaca. Aveva solo in parte ragione: era una prostituta, ma era stata sgozzata ed aveva l'addome sventrato fino all'utero. La poveretta si chiamava Mary Ann Nicholls ed era uscita quella notte alla ricerca di quattro pence per l'affitto di un letto al dormitorio pubblico. Una settimana dopo l'episodio si ripeté. Annie Chapman aveva la gola recisa e l'addome sventrato fino all'intestino che fuoriusciva; stessa dinamica del precedente delitto e stessa condizione sociale della vittima.

I pudori dell'età vittoriana minimizzarono, fino a quel momento, una realtà che dava chiara l'idea di un maniaco sadico all'opera. Seguirono però altri fatti che svegliarono l'attenzione del grande pubblico.

Paura di massa, sgomento di fronte alla precisione assassina del killer e sfiducia verso la polizia, accompagnarono i biglietti-sfida del criminale a Scotland Yard. La gente cominciava a star chiusa in casa, le ragazze non uscivano più e i medici abbandonarono la borsa del mestiere, girando per strada. Nascondevano in qualche modo la loro condizione, visto che allora (come di recente, nel caso del mostro di Firenze), l'uso sapiente del coltello da parte del mostro faceva pensare ad un chirurgo.

Seguirono altri due delitti, compiuti in una sola notte. Dopo qualche mese, il più sconvolgente di tutti. L'ennesima prostituta, Mary Kelly, 24enne scozzese fu fatta a pezzi e il cadavere ricostruito in altra forma: una mano era stata tagliata e poi infilata nell'addome. Il criminale aveva lavorato per ore, con certosino impegno, alla luce di un fuoco appositamente acceso.

Poi tutto finì. Si ipotizzò che il maniaco si fosse suicidato, e generosamente il Tamigi restituì i cadaveri di diversi uomini potenzialmente sospettabili, tra cui quello di un medico, non proprio sano di mente.

In realtà, Jack lo squartatore svanì nelle nebbie di Londra, da cui era uscito d'improvviso per suscitare ipotesi e sospetti che durano fino ai giorni nostri.

Tanti libri e tante congetture hanno riraccontato la storia di questi delitti. Lo scrittore Leonard Matters indagò sul caso, negli anni Trenta. In un suo libro accusò un chirurgo di nome Stanley degli omicidi delle prostitute di Londra. Il medico avrebbe agito per vendicare la morte di suo fratello, distrutto dalla sifilide. La tesi di Matters crollò, perché sembra che non ci fosse a Londra un chirurgo di nome Stanley. Ma l'ipotesi della malattia sessuale come elemento scatenante dei crimini era destinata a tornare in scena, attirando nelle sue trame addirittura la casa reale d'Inghilterra.

 

 

© testi e grafica di: leonardo d'erasmo

 

 
 
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