L'uomo
venuto dal Cremlino
Si
parla tanto oggi di foiba e di foibe
con riferimento agli italiani (forse 900, forse di più)
sterminati per volontà del maresciallo Tito durante
la seconda guerra mondiale e sepolti negli inghiottitoi
naturali dell'Istria.
E'
un grosso fenomeno di riesame della storia stranamente sfuggito
per tanti anni dietro il volto del patriota jugoslavo, comandante
partigiano contro i nazisti.
Ma
quelli delle foibe sono gli unici scheletri nell'armadio
di Tito? Chi era veramente Tito?
Si
chiamava Josip Broz ed era nato a Kumrovec (in Croazia)
nel 1892. Divenne noto al mondo con il nome di battaglia
di maresciallo Tito, che lo accompagnò nella sua
lunga carriera di presidente della Jugoslavia.
C'è
un solo problema: Tito parlava, stranamente, con un marcato
accento russo. Qualcuno si insospettì ed andò
a trovare gli amici del paese in cui Josip Broz aveva passato
l'infanzia. Lì, ricordavano che Broz aveva lavorato
da giovane come meccanico e che aveva perso tre dita riparando
un motore. Josip Broz, il presidente, le dita le aveva tutte.
Un
giornalista italiano, nel 1953, svelò questo ed altro
in un libro dal titolo 'Tre anni con Tito'. Il libro scomparve
dal mercato e l'autore, Stefano Terra, fu arrestato
in Jugoslavia.
Queste
rivelazioni vengono da un articolo de 'Il Piccolo' del 1
dicembre 2004, per la riedizione del libro di Stefano Terra.