Un altro caso del '900
Papa Pio XI morì per un 'attacco cardiaco' nel 1939. Il decesso improvviso del pontefice fu certificato dal dottor Petacci, padre di Claretta Petacci e persona molto vicina ai vertici del regime fascista.
L'insinuazione di omicidio, che qualcuno aveva avanzato al momento dei fatti, tornò nelle cronache negli anni Settanta, per il ritrovamento di un memoriale anonimo dopo la morte del Cardinale Tisserant e allo stesso attribuito. Il cosiddetto dossier Tisserant collegava la morte del Papa ad un improvviso incrinarsi dei rapporti tra il Governo Italiano e la Santa Sede.
Dopo i Patti Lateranensi - voluti proprio da Pio XI e Mussolini - il fascismo aveva reso la vita difficile ai circoli di azione cattolica. Si disse che il Papa aveva in mente di replicare con un discorso - contro Mussolini e contro il nazismo - che avrebbe pronunciato l'11 febbraio 1939. Pio XI morì il 10 febbraio 1939.
Nel dossier Tisserant c'è anche l'allusione ad una scomunica a carico del Duce che forse Pio XI stava meditando.
Mussolini (che non era per nulla religioso) di certo non fu preso dalla paura dell'anatema, ma forse dal timore di un discredito politico internazionale.
Da questi elementi nacque la supposizione dell'assassinio politico.
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Queste sono alcune delle tante storie tragiche nella lunga vita della Chiesa ma ce ne sono altre che invece fanno ridere |
Un Papa-Donna
Stando alla storia Giovanni VIII fu papa tra l'872 e l'882. Fu un pontefice energico, nonostante i tanti nemici (interni ed esterni allo Stato della Chiesa) che insidiarono le sue prerogative sovrane. Tra questi nemici c'erano anche suoi parenti e alla fine uno di questi a quanto pare lo uccise, in maniera quasi comica: a quanto pare a colpi di bastone.
E invece, secondo la leggenda, tutto questo non è vero, perché questo papa sarebbe stato in realtà una donna: quella Papessa Giovanna la cui icona non si trova nei palazzi vaticani, ma nel gioco dei tarocchi.
Sempre secondo la leggenda, durante una processione, la Papessa (che era incinta) ebbe un parto prematuro per strada e per ciò fu lapidata dal popolo romano seduta stante.
Così si spiega il rito, per cui i suoi successori (subito dopo l'elezione) sedevano su un seggio forato, che serviva a un diacono per tastare, dal basso, la virilità del nuovo pontefice e proclamare subito dopo 'testiculos habet!'
Il Duca-Papa
Caso unico nella storia, Amedeo VIII di Savoia fu papa e fu re.
Per la precisione, non fu né papa, né re.
Era duca della Savoia, che allora era ducato e non regno (e per questo Amedeo VIII era sovrano senza corona). Alla morte della moglie, cedette il titolo al figlio Lodovico e si dette a vita religiosa in un romitaggio. Il fatto coincise con il disconoscimento di papa Eugenio IV da parte di cardinali avversi a lui riuniti nel concilio di Basilea. Il duca fu eletto papa e assunse il nome pontificale di Felice V. Per quasi dieci anni (dal 1440 al '49) ebbe scarso riconoscimento essendo soltanto il contraltare del vero pontefice: in pratica un antipapa. Capita l'antifona si dimise e tornò ad essere Amedeo VIII.
Il Concilio e l'Arrosto di maiale
Mentre stava per cominciare il buffonesco pontificato del duca-papa il Concilio di Firenze tentava di comporre le tensioni esistenti tra il clero latino e quello greco. In una pausa dei lavori, i cardinali ellenici mangiarono e trovarono 'arista' (cioè eccellente) il famoso piatto di carne fiorentino, che da allora ha conservato questo nome.
Si arrivò, con la cena, ad una momentanea pacificazione tra i due cleri.
L'arrosto di maiale ebbe più effetto del Sinodo.
Morto tra i cocomeri
Il nobile veneziano Pietro Barbo fu papa nel Quattrocento con il nome di Paolo II. Gaudente e liberale, assecondò grandiose feste di popolo. Al suo regno si legano ludi carnascialeschi, grandi libagioni, cene di piazza, etc.
In uno dei tanti bagordi il Papa morì d'improvviso, secondo qualcuno per veleno; secondo altri per i piaceri del palato: veramente da gaudente. La sera a cena aveva mangiato - da solo - due grossi meloni che lo portarono alla tomba.
Figli di Papà
Con buona pace per il voto di castità, molti pontefici ebbero figli che non furono figure nascoste. Furono personaggi con un forte ruolo nella vita del papato e nella politica italiana (i più famosi: Lucrezia Borgia e il Duca Valentino, figli di Alessandro VI). Tra gli altri Papa Innocenzo VIII ebbe otto figli. Franceschetto e Teodorina furono praticamente riconosciuti e frequentarono il padre alla corte vaticana. Degli altri non si conoscono i nomi, ma qualcuno sospetta che uno di questi fosse Cristoforo Colombo. Grazie al papa-papà avrebbe ottenuto l'appoggio necessario per il finanziamento della spedizione alla Scoperta dell'America.
La 'Pimpaccia'
Deformando il titolo di un'opera teatrale La Pimpa diventò Pimpaccia con riferimento ad Olimpia Maldaichini, cognata di Innocenzo X (al secolo Giovanni Battista Pamphilj, papa dal 1644 al '55) che lasciò la gestione della Curia Romana nelle mani di questa Olimpia, che era la moglie del fratello. Avida, intrigante e accentratrice (grazie a un pontefice accondiscendente e arrendevole nei suoi confronti) la Maldaichini creò un sistema di potere basato sulla corruzione che faceva passare dalle sue mani nomine, concessioni e affari di Stato. Il successore di Innocenzo X, Papa Alessandro VII la espulse dallo Stato pontificio. Pasquino, ovvero la statua parlante che per secoli è stata una specie di bacheca su cui i critici del potere temporale appendevano in forma anonima i loro epigrammi satirici la chiamò Pimpaccia', ma non solo. Pasquino coniò per lei il famoso detto:
'Chi dice Donna dice Danno'
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